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lunedì 21 novembre 2011

PRESENTAZIONE... LA VIA DELLA LUCE...



GRAZIE   DI   CUORE    PER    LA    VOSTRA ATTENZIONE      ...DESY..


E    CRESCENDO   IMPARI.....


PRODUZIONE...DESY


LE   TUE   FERITE   E   LE   TUE   GIOIE....


PARADISO   E    INFERNO....

PRODUZIONE    DESY....

domenica 20 novembre 2011

STORIE   CON   MORALE

DANZA   LENTA...



PRODUZIONE DESY...






IL PETTEGOLEZZO....



Un giorno una donna spettegolava con un amica di un uomo che a malapena conosceva….
Quella notte fece un sogno…, un enorme mano apparve sopra di lei, e le puntò il dito contro,
la donna fu sopraffatta da un opprimente senso di colpa.
Iil giorno seguente andò a parlare col proprio vescovo…al quale raccontò tutto…
“il pettegolezzo è peccato??” chiese al vescovo… “era la mano di Dio onnipotente che puntava il dito contro di me?… mi dica… ho commesso peccato?
“SI”…le rispose il vescovo
“Hai detto falsità sul conto di un tuo simile, hai messo a repentaglio la sua reputazione, dovresti pentirtene dal profondo del tuo cuore…!
Allora, la donna disse di essere pentita, e chiese il perdono…
“Non avere fretta…” disse il Vescovo, “vai a casa tua prima, prendo un bel cuscino e portalo sul tetto. Squarcialo bene con un coltello,e poi ritorna da me…”
Cosi la donna andò a casa, prese un cuscino dal letto, un coltello in cucina, salì sul tetto, salendo dalla scala antincendio e squarciò il guanciale.
Tornò poi dal vescovo, come lui le aveva detto….
“Hai squarciato il cuscino con il coltello?” chiese lui
“Si…“
“E il risultato qual è stato?”
“piume”…disse lei
“piume”…fece eco il vescovo
“piume dappertutto…”
“ora voglio che tu torni a casa, a raccogliere tutte le piume volate via con il vento”
“ ma…” rispose la donna…”non è possibile, non so dove siano finite, il vento le ha portate chissà dove…”
“…e questo è…”…disse il vescovo…”IL PETTEGOLEZZO”…

IL PALLONCINO NERO....




PRODUZIONE            DESY...


LE  QUATTRO  CANDELE...



PRODUZIONE    DESY....

sabato 19 novembre 2011




L'ALBERO E IL BAMBINO..


C’era una volta un albero che amava un bambino. Il bambino veniva a visitarlo tutti i giorni.
Raccoglieva le sue foglie con le quali intrecciava delle corone per giocare al re della foresta. Si arrampicava sul suo tronco e dondolava attaccato al suoi rami. Mangiava i suoi frutti e poi, insieme, giocavano a nascondino.
Quando era stanco, il bambino si addormentava all’ombra dell’albero, mentre le fronde gli cantavano la ninna nanna.
Il bambino amava l’albero con tutto il suo piccolo cuore.
E l’albero era felice.
Ma il tempo passò e il bambino crebbe.
Ora che il bambino era grande, l’albero rimaneva spesso solo.
Un giorno il bambino venne a vedere l’albero e l’albero gli disse:
“Avvicinati, bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l’altalena con i miei rami, mangia i miei frutti, gioca alla mia ombra e sii felice”.
“Sono troppo grande ormal per arrampicarmi sugli alberi e per giocare”, disse il bambino. “Io voglio comprarmi delle cose e divertirmi. Voglio dei soldi. Puoi darmi dei soldi?”.
“Mi dispiace”, rispose l’albero “ma io non ho dei soldi. Ho solo foglie e frutti. Prendi i miei frutti, bambino mio, e va’ a venderli in città. Così avrai dei soldi e sarai felice”.
Allora il bambino si arrampicò sull’albero, raccolse tutti i frutti e li porto via.
E l’albero fu felice.
Ma il bambino rimase molto tempo senza ritornare… E l’albero divenne triste.
Poi un giorno il bambino tornò; l’albero tremò di gioia e disse:
“Avvicinati, bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l’altalena con i miei rami e sii felice”.
“Ho troppo da fare e non ho tempo di arrampicarmi sugli alberi”, rispose il bambino. “Voglio una casa che mi ripari”, continuò. “Voglio una moglie e voglio dei bambini, ho dunque bisogno di una casa. Puoi danni una casa?”.
“Io non ho una casa”, disse l’albero. “La mia casa è il bosco, ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirti una casa. Allora sarai felice”.
Il bambino tagliò tutti i rami e li portò via per costruirsi una casa. E l’albero fu felice.
Per molto tempo il bambino non venne. Quando ritornò, l’albero era così felice che riusciva a malapena a parlare.
“Avvicinati, bambino mio”, mormorò “vieni a giocare”.
“Sono troppo vecchio e troppo triste per giocare”, disse il bambino. “Voglio una barca per fuggire lontano di qui. Tu puoi darmi una barca?”.
“Taglia il mio tronco e fatti una barca”, disse l’albero. “Così potrai andartene ed essere felice”.
Allora il bambino tagliò il tronco e si fece una barca per fuggire. E l’albero fu felice… ma non del tutto.
Molto molto tempo dopo, il bambino tornò ancora.
“Mi dispiace, bambino mio”, disse l’albero “ma non resta più niente da donarti… Non ho più frutti”.
“I miei denti sono troppo deboli per dei frutti”, disse il bambino.
“Non ho più rami”, continuò l’albero “non puoi più dondolarti”.
“Sono troppo vecchio per dondolarmi ai rami”, disse il bambino.
“Non ho più il tronco”, disse l’albero. “Non puoi più arrampicarti”.
“Sono troppo stanco per arrampicarmi”, disse il bambino.
“Sono desolato”, sospirò l’albero. “Vorrei tanto donarti qualcosa… ma non ho più niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi rincresce tanto…”.
“Non ho più bisogno di molto, ormai”, disse il bambino. “Solo un posticino tranquillo per sedermi e riposarmi. Mi sento molto stanco”.
“Ebbene”, disse l’albero, raddrizzandosi quanto poteva “ebbene, un vecchio ceppo è quel che ci vuole per sedersi e riposarsi. Avvicinati, bambino mio, siediti. Siediti e riposati”.
Così fece il bambino.
E l’albero fu felice.”
Shel Silverstein
Forse ogni tanto dovremmo sederci in un angolo tranquillo e aiutare il nostro cuore a ringraziare tutti gli “alberi” della nostra vita…


AGGIUSTARE IL MONDO....
Un bambino ed il suo papà erano seduti sul treno. Il viaggio sarebbe durato un’ora circa. Il padre si siede comodamente e si mette a leggere una rivista per distrarsi.
Ad un certo punto il bambino lo interrompe e domanda: “Cos’è quello, papà?”. L’uomo si volta per vedere quello che gli aveva indicato il bambino e risponde: “E’ una fattoria.” Incomincia di nuovo a leggere quando il bambino gli domanda un’altra volta: “Quando arriveremo, papà?”. Il padre gli risponde che manca ancora molto.
Aveva di nuovo cominciato a leggere la sua rivista quando un’altra domanda del bambino lo interrompe e così per tantissime altre volte. Il padre disperato cerca la maniera di distrarre il bambino.
Vede sulla rivista che stava leggendo la figura del mappamondo, la rompe in molti pezzetti e li da al figlio invitandolo a ricostruire la figura del mappamondo. Così si siede felice sul suo sedile convinto che il bambino sarebbe stato occupato per tutto il resto del viaggio.
Aveva appena cominciato a leggere di nuovo la sua rivista quando il bambino esclama: “HO TERMINATO”. “Impossibile! Non posso crederci! Come hai potuto ricostruire il mondo in così poco tempo?” Però il mappamondo era stato ricostruito perfettamente. Allora il padre gli domanda di nuovo: “Come hai potuto ricostruire il mondo così rapidamente?”
Il bambino risponde: “Non mi sono fissato sul mondo…. dietro al foglio c’era la figura di un uomo, HO RICOSTRUITO L’UOMO E IL MONDO SI E’ AGGIUSTATO DA SOLO!!!”.
Il mondo sarà aggiustato solo quando gli uomini saranno aggiustati ossia, saranno leali ed onesti.

giovedì 17 novembre 2011

STORIE CON MORALE:


Il vecchio saggio
Un uomo di 92 anni, piccolo, molto fiero, vestito e ben rasato, una mattina alle 8.00, con i suoi capelli perfettamente pettinati, trasloca in una casa per persone anziane.
Sua moglie di 70 anni è recentemente deceduta, cosa che lo obbliga a lasciare la sua casa.
Dopo parecchie ore di attesa nella hall della casa per anziani, ci sorride gentilmente quando gli diciamo che la sua camera è pronta.
Mentre si reca fino all’ascensore con il suo deambulatore, gli faccio una descrizione della sua piccola camera, includendo il drappo sospeso alla sua finestra come tenda.
“Mi piace molto”, dice con l’entusiasmo di un ragazzino di 8 anni che ha appena ricevuto un nuovo cucciolo.
“Signor Vito, lei non ha ancora visto la camera, aspetti un attimo. ”
“Questo non c’entra niente”, dice.
“La felicità è qualcosa che scelgo a priori. Che mi piaccia la mia camera o no, non dipende dai mobili o dalle decorazioni, dipende piuttosto dal modo in cui la percepisco.
Nella mia testa è già deciso che la mia camera mi piace. E’ una decisione che prendo ogni mattina al mio risveglio.”
“Posso scegliere, posso passare la giornata a letto contando le difficoltà che ho con le parti del mio corpo che non funzionano, oppure alzarmi e ringraziare il cielo per quelle che funzionano ancora.”
“Ogni giorno è un regalo e finché potrò aprire i miei occhi, focalizzerò sul nuovo giorno e su tutti i ricordi felici che ho raccolto durante tutta la mia vita.”
“La vecchiaia è come un conto in banca. Prelevi da ciò che hai accumulato.”
Perciò, il mio consiglio per voi, sarebbe di depositare molta felicità nel vostro conto in banca dei ricordi.
Grazie di aver partecipato a riempire il mio conto in banca, dove continuo a depositare.
Ricordate queste semplici regole per essere felici:
  1. Liberate il vostro cuore dall’odio
  2. Liberate la vostra testa dalle preoccupazioni
  3. Vivete con semplicità
  4. Date di più
  5. Aspettatevi di meno
  6. Siate grati

I BISCOTTI

Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d’attesa di un grande aeroporto.
Siccome avrebbe dovuto aspettare per molto tempo,decise di comprare un libro per
ammazzare il tempo. Comprò anche un pacchetto di biscotti. Si sedette nella sala VIP per
stare più tranquilla. Accanto a lei c’era la sedia con i biscotti e dall’altro lato un signore che
stava leggendo il giornale. Quando lei cominciò a prendere il primo biscotto, anche l’uomo ne
prese uno, lei si sentì indignata ma non disse nulla e continuò a leggere il suo libro. Tra lei e
lei pensò “ma tu guarda se solo avessi un po’ più di coraggio gli avrei già dato un pugno…”.
Così ogni volta che lei prendeva un biscotto, l’uomo accanto a lei, senza fare un minimo cenno
ne prendeva uno anche lui. Continuarono fino a che non rimase solo un biscotto e la donna
pensò: “ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti!!”. L’uomo
prima che lei prendesse l’ultimo biscotto lo divise a metà! “AH, questo è troppo” pensò e
cominciò a sbuffare e indignata si prese le sue cose il libro e la sua borsa e si incamminò
verso l’uscita della sala d’attesa. Quando si sentì un po’ meglio e la rabbia era passata, si
sedette in una sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l’attenzione ed evitare altri
dispiaceri. Chiuse il libro e aprì la borsa per infilarlo dentro quando… nell’aprire la borsa vide
che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel suo interno. Sentì tanta vergogna e capì
solo allora che il pacchetto di biscotti uguale al suo era di quel uomo seduto accanto a lei che
però aveva diviso i suoi biscotti con lei senza sentirsi indignato, nervoso o superiore al
contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si sentiva ferita nell’orgoglio.
LA MORALE: 
Quante volte nella nostra vita mangeremo o abbiamo già mangiato i biscotti di un altro senza
saperlo? Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di pensare male delle
persone, GUARDA attentamente le cose, molto spesso non sono come sembrano.

mercoledì 16 novembre 2011

STORIE...CON MORALE..



          L’ISOLA




C’era un’isola dove tutti i sentimenti hanno vissuto Felicità, Tristezza, Conoscenza ed altri, compreso l’Amore.
Un giorno fu annunciato a tutti un pericolo imminente e tutti furono invitati a lasciare subito l’isola, così iniziarono a preparare le barche…
Quando l’isola iniziò ad affondare, l’Amore, che era da solo, decise di chiedere aiuto alle barche che passavano.
Passò la Ricchezza, e l’Amore gli chiese: “Ricchezza, mi puoi prendere con te?”… ed ella rispose: “No non posso,
ho oro e gioielli con me… per te posto non c’è”…
Di li a poco passò la Vanità… ed anche ad ella l’Amore chiese aiuto… Ma la Vanità rispose: “Non posso aiutarti
Amore, sei tutto bagnato e potresti rovinare la mia barca”…
La barca successiva era quella della Tristezza… e l’Amore chiese aiuto anche ad essa…
Ma ella rispose: “Sono cosi’ triste che preferisco andare da solo..”
E subito la Felicità passò così veloce che nemmeno si accorse dell’Amore che chiedeva aiuto..
Ma ecco che improvvisamente una voce disse: “Vieni Amore, ti prenderò io con me sulla mia barca”.
Era una persona anziana, e tale era la concitazione che l’Amore dimenticò di chiederle chi fosse. Giunti su un
altra isola, l’Amore chiese dunque il suo nome… e scoprì che era il Tempo.
L’Amore chiese allora perché lo aveva aiutato… e il tempo rispose…
Solo il tempo e’ capace di comprendere quanto grande e’ l’AMORE….


                                                                                 
                              LA VITA






“Un ragazzino e suo padre passeggiavano tra le montagne…
All’improvviso il ragazzino inciampò, cadde e, facendosi male, urlò :”AAAhhhhhhhhhhh!!!”
Con suo gran stupore il bimbo sentì una voce venire dalle montagne che ripeteva :
“AAAhhhhhhhhhhh!!!”
Con curiosità, egli chiese: “Chi sei tu?”
E ricevette la risposta: “Chi sei tu?”
Dopo il ragazzino urlò: “Io ti sento! Chi sei?”
E la voce rispose: “Io ti sento! Chi sei?”
Infuriato da quella risposta egli urlò: “Codardo”
E ricevette la risposta: “Codardo!”
Allora il bimbo guardò suo padre e gli chiese: “Papà, che succede?”
Il padre gli sorrise e rispose:”Figlio mio, ora stai attento:”
E dopo l’uomo gridò: “Tu sei un campione!”
La voce rispose: “Tu sei un campione!”
Il figlio era sorpreso ma non capiva.
Allora il padre gli spiegò: “La gente chiama questo fenomeno ECO ma in realtà è VITA.
La Vita, come un’eco, ti restituisce quello che tu dici o fai.
La vita non è altro che il riflesso delle nostre azioni.
Se tu desideri più amore nel mondo, devi creare più amore nel tuo cuore;
Se vuoi che la gente ti rispetti, devi tu rispettare gli altri per primo.
Questo principio va applicato in ogni cosa, in ogni aspetto della vita; la Vita ti restituisce ciò che tu hai dato ad essa.
La nostra Vita non è un insieme di coincidenze,
è lo specchio di noi stessi.

martedì 15 novembre 2011

RIFLESSIONI


Quando ti sei svegliato…


Quando ti sei svegliato questa mattina ti ho osservato
e ho sperato che tu mi rivolgessi la parola
anche solo poche parole, chiedendo la mia opinione
o ringraziandomi per qualcosa di buono che era accaduto ieri.
Però ho notato che eri molto occupato a cercare il vestito giusto da metterti per andare a lavorare.
Ho continuato ad aspettare ancora mentre correvi per la casa
per vestirti e sistemarti e io sapevo che avresti avuto del tempo anche solo per fermarti qualche minuto e dirmi “Ciao”.
Però eri troppo occupato.
Per questo ho acceso il cielo per te, l’ho riempito di colori
e di dolci canti di uccelli per vedere se così mi ascoltavi
però nemmeno di questo ti sei reso conto.
Ti ho osservato mentre ti dirigevi al lavoro e ti ho aspettato
pazientemente tutto il giorno.
Con tutte le cose che avevi da fare,
suppongo che tu sia stato troppo occupato per dirmi qualcosa.
Al tuo rientro ho visto la tua stanchezza
e ho pensato di farti bagnare un po’ perché l’acqua si portasse via il tuo stress.
Pensavo di farti un piacere perché così tu avresti pensato a me
ma ti sei infuriato e hai offeso il mio nome,
io desideravo tanto che tu mi parlassi, c’era ancora tanto tempo.
Dopo hai acceso il televisore, io ho aspettato pazientemente,
mentre guardavi la tv, hai cenato, però ti sei dimenticato
nuovamente di parlare con me, non mi hai rivolto la parola.
Ho notato che eri stanco e ho compreso il tuo desiderio di silenzio
e così ho oscurato lo splendore del cielo, ho acceso una candela,
in verità era bellissimo, ma tu non eri interessato a vederlo.
Al momento di dormire credo che fossi distrutto.
Dopo aver dato la buonanotte alla famiglia
sei caduto sul letto e quasi immediatamente ti sei addormentato.
Ho accompagnato il tuo sogno con una musica,
i miei animali notturni si sono illuminati,
ma non importa, perché forse nemmeno ti rendi conto
che io sono sempre lì per te.
Ho più pazienza di quanto immagini.
Mi piacerebbe pure insegnarti ad avere pazienza con gli altri,
Ti amo tanto che aspetto tutti i giorni una preghiera,
il paesaggio che faccio è solo per te.
Bene, ti stai svegliando di nuovo e ancora una volta
io sono qui e aspetto senza niente altro che il mio amore per te,
sperando che oggi tu possa dedicarmi un po’ di tempo.
Buona giornata.


lunedì 14 novembre 2011

PAULO COELHO

LA STORIA DELLA MATITA...           


                                                                         

giovedì 10 novembre 2011

IL PENSIERO POSITIVO:



Il pensiero positivo ti può cambiare la vita, in meglio. Ci 


sono ormai prove sbalorditive del potere della mente


L'atteggiamento mentale positivo è alla base del 


successo di molte persone. Alcune, probabilmente le 


migliori, hanno deciso di condividere i segreti del 


proprio successo e di insegnare agli altri come ottenere


 il meglio dalla vita.


 Ci sono situazioni in cui ti paralizza la paura? È normale.
• Sei poco sicuro di te? Non sei il solo.
• Sei spesso preoccupato e distratto? Benvenuto nel club.
• Ti senti solo? Vai alla radice della solitudine una volta per tutte
• L’amore vero è un sogno irrealizzabile? Dipende da te.
Tutti i segreti del Pensiero Positivo in 100 domande e 100 risposte.
«Per aprire gli occhi può volerci una vita; vedere può essere un attimo. È il paradosso della consapevolezza.
Chi è maestro nell’arte della vita, non distingue più tra il lavoro e il tempo libero, ma è diventato consapevole del suo unico scopo: fare della propria esistenza un capolavoro di bellezza. Qualsiasi cosa stia facendo, lascia agli altri decidere, se sta lavorando, o semplicemente giocando».

mercoledì 9 novembre 2011

INTERVISTA A DIO.......




di Paulo Coelho 


Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:




la vita e fatta di piccole emozioni in punta di  


piedi.......



martedì 8 novembre 2011

                                           

Mahatma Gandhi

PERLE DI SAGGEZZA.....



I 10 COMANDAMENTI DEGLI INDIANI D'AMERICA


LE STORIE DI ANTHONY DE MELLO:

IL SENSO DELLE PAROLE:                                                                                                                                                        
                                                                                                                                                                        Un guru, una volta, stava tentando di spiegare a un gran numero di persone il modo in cui gli esseri umani reagiscono alle parole, si nutrono di parole piuttosto che di realtà.

Uno degli uomini si alzò e protestò, dicendo: "Non sono d'accordo sul fatto che le parole abbiano un effetto di questa portata su di noi". Il guru rispose: "Siediti, figlio di puttana". L'uomo divenne livido di rabbia e disse: Tu ti definisci una persona illuminata, un guru, un maestro, ma dovresti vergognarti di te stesso. Il guru allora riprese: "Perdonami, mi sono lasciato trasportare. Non volevo. Chiedo scusa". L'uomo si calmò. Allora il guru disse all'uomo: "Sono bastate poche parole per scatenare una tempesta dentro di te; e ne sono bastate poche altre per farti calmare nuovamente, non è vero?"


UN POSTO DIMENTICATO:



Dio stanco degli uomini che continuavano a scocciarlo e a chiedergli questa o quell'altra cosa, un bel giorno disse: "Vorrei andarmene per un po', nascondermi da qualche parte". Radunò i suoi consiglieri e chiese loro: "Dove potrei nascondermi per un po'? Quale sarebbe, secondo voi, il luogo più adatto?". Alcuni dissero: "Nasconditi sulla cima della montagna più alta della terra". Altri dissero: "Oh, no! Nasconditi nel fondo dell'oceano!". Un altro ancora disse: "Il posto più adatto è il lato oscuro della luna, nessuno potrebbe trovarti là. Dio si rivolse allora al più fidato dei suoi angeli e gli chiese: "Secondo te quale sarebbe il posto migliore?". "Nasconditi nel cuore degli uomini" rispose l'angelo. "È l'unico posto dove non verrà mai loro in mente di cercarti".


STORIE DI ANTHONY DE MELLO

ANTHONY DE MELLO


UN LIBBRO MERAVIGLIOSO CHE PUO' AIUTARVI AD AMPLIARE LE VOSTRE PERCEZIONI



dell'essenza e dello Spirito dell'uomo Tony de Mello. Era un grande maestro. Insegnava per mezzo di conferenze, ritiri, videocassette e libri, usando un misto di spiritualità, aneddoti e storielle divertenti che penetravano in profondità in chi lo ascoltava. I suoi aneddoti e anche le barzellette avevano sempre un fine preciso. Quando ne capivamo il significato ci sentivamo improvvisamente esposti, con la nostra ambizione, la nostra meschinità, la nostra stupidità, la nostra superficialità o il nostro autocompiacimento. Grazie alla componente del divertimento delle sue storielle eravamo in grado di ridere, anche di noi stessi. Ridevamo e imparavamo. Alcuni dicevano che Tony non era solo un grande maestro, ma anche un maestro pericoloso. Metteva costantemente in discussione se stesso, il mondo in cui viveva e, di conseguenza, tutti coloro con cui veniva in contatto. Per certe persone questo atteggiamento di sfida continua comporta turbamento e confusione. Tony insegnava che la nostra sicurezza non risiede nei pensieri né nelle idee, per quanto possano essere profondi. E neppure nella tradizione, per quanto possa essere sacra. La sicurezza, se può esistere, consiste soltanto in un atteggiamento mentale e nella disponibilità a riflettere profondamente, in modo tale da mettere sempre in discussione qualsiasi credo. Per questo Tony ci spingeva sempre a fare domande, domande, domande. Spesso le domande ci mettono a disagio. Tuttavia, ci costringono a riflettere, assicurandoci in questo modo una crescita costante. Questo libro è rivolto a coloro che sanno poco o nulla di Tony de Mello e della sua opera. È dedicato anche a chi ha letto alcuni dei suoi libri ma sente il desiderio o ha bisogno di un incentivo per tornare a prenderli in mano. Tony stesso raccomandava che i suoi esercizi e la maggior parte dei suoi libri venissero letti a piccole dosi. Non posso far di meglio che citare il suo stesso consiglio a questo proposito. Tony proponeva di leggere le sue storie in tre modi: 1. Leggete la storia una volta. Poi passate oltre. Questo modo di leggere rappresenta un passatempo piacevole. 2. Leggete la storia due volte. Rifletteteci sopra. Applicatela alla vostra vita. 3. Rileggete la storia dopo averci riflettuto sopra. Create silenzio dentro di voi e lasciate che la storia vi riveli la sua profondità e il suo significato

DIO NON SBAGLIA MAI.....

IL SAGGIO....









Un giorno il saggio disse: «Seguirò la regola d’oro e 


convertirò tutti gli uomini. Ma… da dove comincerò?

Il mondo è così grande. Comincerò dal paese che 


conosco meglio, il mio.



Ma è così vasto il mio Paese! Comincerò dalla città più 


vicina, la mia.

Ma è così grande la mia città! Allora comincerò dalla mia 


strada…



No, comincerò dal mio caseggiato, o meglio, comincerò 


dalla mia famiglia.


No, finalmente ho capito che cosa vuole la regola d’oro:


comincerò da me stesso» 

LA